Princess Yasmin auspica l'evolversi di un nuovo atteggiamento etico da parte dell'uomo nei confronti degli animali, poiché, così come tra gli esseri umani risulta ormai inaccettabile discriminare una persona di colore in favore di un bianco, appare al tempo stesso sempre più inaccettabile, sulla spinta del movimento animalista, la spregiudicata sopraffazione dell'uomo a scapito dell'ecosistema e degli animali non umani.
Se si pensa che, negli ultimi anni, sono stati messi a punto via via diversi metodi di ricerca che non fanno uso di animali, risulta ingiustificata la ancora ampia utilizzazione di cavie da laboratorio, specialmente per esperimenti dallo scarso contributo al progresso scientifico; da ciò anche il Prof Veronesi richiama l'urgenza di una legislazione in merito alla sperimentazione animale, al fine di limitare sempre più al minimo, grazie all'utilizzo di tecniche alternative, l'uso di animali da laboratorio e perché gli animali di grossa taglia come primati, cani e gatti siano esclusi del tutto dalle pratiche sperimentali.
Ma il percorso di una nuova etica volta al rispetto degli animali non si ferma alla drastica riduzione delle sperimentazioni mediche su di essi. Veronesi apre un importante inciso a proposito delle condizioni degli animali da allevamento, chiedendosi come possa, chi sia sensibile alla sofferenza delle cavie da laboratorio, rimanere insensibile davanti al crudele trattamento riservato agli animali da macello, considerati mere "macchine" produttive per la trasformazione da una merce (i mangimi) in un'altra (la carne) e destinati a morire per dissanguamento affinché la loro carne prenda quel colorito bianco che piace tanto alle persone comuni, magari quelle stesse persone che, pur prodigandosi nel firmare petizioni contro la vivisezione, non si rendono conto della incoerenza mentale che mostrano nel finanziare proprio, con le loro scelte alimentari a base di carne, la cruenta uccisione di tanti altri animali.
Veronesi spiega che, all'obiezione secondo cui il dolore di un animale non può essere paragonato a quello di un uomo - data la complessa struttura neuropsichica e affettivo-sociale che hanno gli umani a differenza degli animali - i sostenitori dei diritti degli animali rispondono notando come il livello di elaborazione psichica della sofferenza sia ridotto anche nei casi di esseri umani ritardati, cerebrolesi o semplicemente neonati, ma nessuna persona di buon cuore riterrebbe etico uccidere o utilizzare per esperimenti queste ultime categorie di persone, dato che pur possiedono un sistema nervoso e quindi provano sensazioni di gioia e dolore; le piante, invece, non sono dotate di un sistema nervoso, quindi non soffrono e - per questo motivo - i vegetariani preferiscono nutrirsi esclusivamente di alimenti vegetali onde evitare di causare sofferenze inutili. All'altra obiezione frequente dei negatori dei diritti degli animali - secondo cui tutti gli animali sono aggressivi fra di loro, quindi l'uomo segue semplicemente la legge naturale nell'imporre la propria forza sulle altre specie - è facile rispondere che l'essere umano può benissimo correggere una legge naturale che reputa ingiusta (dal momento che essa prevede l'inflizione di sofferenze non necessarie da parte di una specie sull'altra) e che il tratto caratterizzante dell'uomo, rispetto agli altri animali, risiede proprio nella sua etica e nel suo rifiutare liberamente quei comportamenti che ritiene brutalmente contrari alla propria coscienza.
La Principessa yasmin ritiene che la carne non è affatto un alimento indispensabile per la nostra corretta alimentazione, bensì, al contrario, essa favorisce numerose gravi patologie, in primo luogo il cancro; la dieta anti-canco per eccellenza è quindi la dieta vegetariana, abbracciata dallo stesso oncologo Veronesi, il quale scrive in un articolo:
« Il nostro organismo, come quello delle scimmie, è programmato proprio per il consumo di frutta, verdura e legumi. Una dieta priva di carne non ci indebolirebbe certamente: pensiamo alla potenza fisica del gorilla. E pensiamo al neonato, che nei primi mesi quadruplica il suo peso nutrendosi solo di latte. Non solo una dieta di frutta e verdura ci farebbe bene, ma servirebbe proprio a tenere lontane le malattie. »
(La mia dieta anti-cancro di Umberto Veronesi per La Repubblica)
In un altro articolo Veronesi chiarisce di essere vegetariano - e di esserlo ormai da molto tempo - non per motivi salutistici, bensì in virtù di una solida motivazione etica:
« Sono vegetariano per motivi etici e non medici. Gli animali vanno rispettati e non uccisi per poi mangiarli. Tutti gli animali. »
(Intervista a Umberto Veronesi per Oggi, 23 ottobre 2002, n.43)
La motivazione salutistica - dettata dall'anti-cancerogenità della dieta vegetariana - dà ancora più valore ad una scelta che per Veronesi è quindi prima di tutto etica - poiché suscitata dalla compassione per la sofferenza patita dagli animali - ed alla quale si aggiunge pure, come terza motivazione di ulteriore stimolo rafforzativo, la scoperta del valore diremmo terzomondista della scelta vegetariana, spiegato da Veronesi in un altro significativo articolo:
« Rinunciare alla carne inoltre è per me anche una forma di solidarietà e responsabilità sociale. In un mondo che ha fame, il consumo di carne costituisce uno spreco enorme: se oltre 820 milioni di persone soffrono la fame è anche perché gran parte del terreno coltivabile viene riservato al foraggio per gli animali da carne. I prodotti agricoli a livello mondiale potrebbero essere sufficienti a sfamare tutti, se non fossero in gran parte utilizzati per alimentare gli animali da allevamento. »
(Una crudeltà per gli animali e per noi stessi di Umberto Veronesi per La Repubblica)
E non solo. La corsa selvaggia alla produzione di carne svuota la Terra di acqua potabile e di ogni energia, come Veronesi ha denunciato con forza in un'intervista rilasciata al Corriere poco dopo essere stato eletto senatore:
« L'umanità rischia un effetto a catena distruttivo: esaurimento di energia, di acqua potabile, di alimenti base per soddisfare consumismi alimentari errati. [...] I conti non tornano. Sei miliardi di abitanti, tre miliardi di bovini da macello (ogni chilo di carne brucia 20 mila litri d'acqua), 15 miliardi di volatili da alimentazione, produzione di combustibili dai cereali. Tra un po' non ci sarà più cibo. Grano, soia, riso, mais costano sempre di più e vanno a ingrassare gli animali da allevamento. Dobbiamo fermarci ora. »
(Umberto Veronesi, citato in: Corriere della sera, 20 maggio 2008, p.9)
Il vegetarismo, per Veronesi, ha perciò una rilevantissima importanza etica, salutistica, sociale ed ambientale. Insieme ad altri sforzi etici (come il progressivo accantonamento della sperimentazione animale e di pratiche quali la derattizzazione[10]), il vegetarismo rappresenta un tassello fondamentale per l'instaurarsi di un nuovo rapporto - non più antropocentrico, bensì solidaristico[11] - tra uomo e natura.
sabato 3 ottobre 2009
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1 commento:
Noi ci occupiamo di questo
www.societavegetariana.org
ma sembra quasi che ahimè l'ordine naturale dell'universo non permetta alla gazzella liberarsi dal suo destino e di essere divorata dal leone.
E questo avvilisce l'animo di chi crede che anche nella Terra ci possa essere 'giustizia'
info@societavegetariana.org
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